Odor di terra nei parchi di città,
le foglie cadute o trattenute
per metà.
Dubbi fissati come insegne
pubblicitarie,
certezze in bilico,
motivazioni forfettarie.
Pensieri labili come respiri
infreddoliti,
quel senso di concluso
per gli orizzonti più disparati.
Novembre è una pioggia
che sa di scelte e di destino,
il prenderti l’anima
rivoltandola come calzino.
È il tempo dei santi,
il mausoleo dei morti.
La formula della vita,
lo slancio dei risorti.
[Novembre – Gabriela Pannia]
3/11/2018
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