Non è la diversità a dovervi fare paura, ma le trovate di quelli che vivono come affronto il bene degli altri.
La diversità incuriosisce, motiva, apre nuovi orizzonti, stimola, ci fa crescere.
Gli irrisolti sono sempre amori malati, amicizie inconsistenti, genitori dannosi, figli che accusano, persone che vivono male e, per questo, fanno solo del male.
Per me scrivere è come fumare una sigaretta che non fa male, come prendere un caffè con un'amica di cui ti fidi e a cui racconti tutto, tanto le confidenze resteranno tra di voi.
È come pronunciare una preghiera e aspettare che il cielo si faccia vivo, o come fare una passeggiata nei boschi per smaltire ansie e preoccupazioni.
È come mangiare un ghiacciolo per riprendersi dal caldo, o accarezzare un gatto con l'intento di recuperare la meraviglia di quando si era bambini.
È come quell'oretta che ti ritagli per alzare il capo e fissare le stelle, come quei silenzi solitari che ti scavano dentro e ti maturano.
È come la cioccolata bollente nel pieno dell'inverno, o come quel salto nelle pozze di pioggia che ti concedi in barba all'età.
Scrivere è una medicina; in certi periodi ne senti un gran bisogno ed esageri, in altri senti di dover staccare la spina e farne a meno.
Ma non perde mai la sua importanza, né per te smette di essere cara.
È lì... pronta a rendersi utile quando la richiami perché è giunto il momento.
È con te, per te, in te.
È il canale di sfogo del mio spirito.
(Gabriela Pannia)
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