A quelli che s’attardano fino a che non si fa sera in riva al mare, ditemi: non spira una serenità diversa sul cuore?
(Gabriela Pannia)
A quelli che s’attardano fino a che non si fa sera in riva al mare, ditemi: non spira una serenità diversa sul cuore?
(Gabriela Pannia)
Fine giorno e qui seduti su teli di silenzio:
piano, perdonando e perdonandovi,
inspirate ed espirate il tramonto.
(Gabriela Pannia)
Qualunque cosa accada, ogni volta che potete, prendetevi cinque minuti e ammirate un tramonto. Non avete idea di quanti benefici s’inneschino nella vostra anima.
(Gabriela Pannia)
Giugno ha il cielo di tulle, le nuvole di lino, il mare di goffrato, i venti di raso e i domani di organza.
(Gabriela Pannia)
Svegliarsi con calma, preparare il caffè e zuccherarlo con un po’ di silenzio.
Gustare il mattino, mettendo ordine tra gli impegni e l’ozio del weekend.
Chiedersi cosa sia la gioia e comprendere che, in fondo, essa si genera in momenti semplici così.
(Gabriela Pannia)
Luoghi non luoghi in cui, al solo pensarci, riesci a sentirti a casa come mai prima: gli incontri con certe anime sono così.
Soprattutto se ti restano a fianco.
Persino se poi ci si perde di vista.
(Gabriela Pannia)
Come si fa a non amare la natura?
Le cose che non sai, non accetti, non capisci o appesantiscono il cuore paiono trovare il loro posto sui boccioli che spuntano al primo sole, nei passi che ti portano al centro di un bosco o tra le carezze mandate da chissà chi quando, d’improvviso, si leva il soffio del vento.
(Gabriela Pannia)
Lasciate da parte i pensieri lucidi, i problemi pratici, i progetti sul domani ed i calcoli mentali. Siamo creature spirituali, non dobbiamo dimenticarlo. E lo spirito impone che, di notte, ci si spogli del materiale e ci si rivesta di folli e assurdi sogni.
(Gabriela Pannia)
Sono due, le cose propedeutiche per riempirsi la vita di serenità: mettercela tutta per avere ciò che ci stimola, allontanare anche con dolore ciò che ci abbatte.
(Gabriela Pannia)
Il sabato è il tempo che puoi finalmente riservare a te, coccolandoti e dedicandoti a quel che ti pare; un po’ come quando, a una certa età, scopri un nuovo tipo di benessere facendo a meno dell’esserci superficiale, a singhiozzo o insignificante di alcune persone.
(Gabriela Pannia)
A contatto col mare ti ritrovi,
conosce la lingua della tua parte immortale.
Il mare è come l’anima.
Profondo, complesso e senza un’età.
(Gabriela Pannia)
Ho sognato di essere in un bosco e di stupirmi al fatto di vedere, ai piedi di un albero, le prime viole. Sarà il mio bisogno di primavera. O di cose capaci ancora di stupirmi. O di altre che, solo per essere quel che sono, mi facciano bene.
(Gabriela Pannia)
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