– Scrivi cose meravigliose, qual è il tuo segreto?
– Le sento tutte.
(Gabriela Pannia)
– Scrivi cose meravigliose, qual è il tuo segreto?
– Le sento tutte.
(Gabriela Pannia)
Ci riverso l’anima in ciò che scrivo.
E le speranze, e le paure.
E la rabbia, e le convinzioni.
Le mie frasi sono figli mai partoriti.
Cose che diventano tracce di me,
lanciate in un tempo che pare immobile,
mentre la vita scivola senza sconti.
(Gabriela Pannia)
Tutto, le gioie e i dolori, la realtà e il sogno, le delusioni e le aspettative, ogni cosa io la riverso nella scrittura.
La scrittura è il mare.
Io il fiume.
(Gabriela Pannia)
Aggredisco e ringrazio mille volte al giorno il cielo; per questo mio tallone d’Achille chiamato anima. Per questa mia chioma di Sansone chiamata scrittura.
(Gabriela Pannia)
Per me scrivere è come fumare una sigaretta che non fa male, come prendere un caffè con un’amica di cui ti fidi e a cui racconti tutto, tanto le confidenze resteranno tra di voi.
È come pronunciare una preghiera e aspettare che il cielo si faccia vivo, o come fare una passeggiata nei boschi per smaltire ansie e preoccupazioni.
È come mangiare un ghiacciolo per riprendersi dal caldo, o accarezzare un gatto con l’intento di recuperare la meraviglia di quando si era bambini.
Daniela Ferraro Pozzer è un’autrice che conosco da tempo e che, qualche anno fa, è stata protagonista di una prima intervista su questo mio blog.
Mentre all’epoca i suoi romanzi erano prevalentemente di genere Fantasy, ora parliamo con lei di una sua pubblicazione, L’amabile Elèna, che con la fantasia ha poco a che fare ma che parla di una donna e del diario sul quale appunta aneddoti e cose accadute anche ad altri con finalità forse un po’ investigative, allo scopo di scoprire, scoprirsi, intuire e forse anche prevedere.
Continua a leggere “Daniela Ferraro Pozzer e la sua amabile Elèna”
Abbiamo tutti la nostra ancora di salvezza.
Io, da che ne ho memoria, ho la scrittura.
(Gabriela Pannia)
19/04/2019
Scrivere: l’astro che brilla in una notte buia,
la carezza che inverte le smorfie di dolore,
l’ossigeno nei fondali,
la prima margherita in primavera.
(Gabriela Pannia)
26/03/2019
Scrivere è il mio luogo altro. La mia boccata d’ossigeno, la mia evasione, la mia oasi, la mia collina. Il mio cielo stellato, la mia spiaggia privata, la mia casa sull’albero.
(Gabriela Pannia)
3/03/2019
– Io ho questa cosa.
– Quale cosa?
– Scrivere, questo scrivere.
– E quando scrivi?
– Sempre, in qualunque occasione. Quando sono felice, per contenere la felicità. Quando soffro, per trattenere le redini del dolore.
(Gabriela Pannia)
23/12/2018
Scendono foglie
come pioggia arancione,
l’autunno che avanza
pare un treno in stazione.
Sale chi è stanco di ragioni ritrite,
chi scorda, non riesuma
le cose finite.
Sale chi cerca un’altra versione,
un punto di svolta,
o soltanto un altrove.
Sale il coraggio dell’evoluzione,
di chi salta nel buio
senza fare obiezione.
Sale, in sostanza,
chi vuol cime più alte:
venite signori,
tra poco si parte.
[Come un treno in autunno – Gabriela Pannia]
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Non partecipavo a Concorsi Letterari da tempo, per me è una grande emozione.
Grazie sin d’ora a chi mi sosterrà.
Gabriela
Scrivo a me, per me.
E, se ti ritrovi, sai cos’è?
Siamo fatti della stessa Anima.
(Gabriela Pannia)
16/09/2018
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